giovedì 17 gennaio 2008

Gli additivi alimentari - I conservanti



Ai sensi della legislazione della Comunità europea, per additivo alimentare si intende qualsiasi sostanza normalmente non consumata come alimento in quanto tale e non utilizzata come ingrediente tipico degli alimenti, indipendentemente dal fatto di avere un valore nutritivo, che aggiunta intenzionalmente ai prodotti alimentari per un fine tecnologico si possa presumere che diventi, essa stessa o i suoi derivati, un componente di tali alimenti, direttamente o indirettamente.



Sono sostanze deliberatamente aggiunte ai prodotti alimentari per svolgere determinate funzioni tecnologiche, ad esempio per colorare, dolcificare o conservare.


Gli additivi che si trovano più spesso sulle etichette degli alimenti sono gli antiossidanti, i coloranti, gli emulsionanti, gli stabilizzanti, i gelificanti, gli addensanti, gli esaltatori di sapidità, i conservanti e gli edulcoranti.
In Europa gli additivi alimentari sono indicati sull’etichetta della confezione con un codice formato dalla lettera E seguita da un numero (per esempio E415) oppure con la loro denominazione chimica.
Secondo la normativa europea, gli additivi devono essere esplicitamente autorizzati a livello europeo prima di poter essere utilizzati negli alimenti. Per ottenere l’autorizzazione, gli additivi devono essere sottoposti ad una valutazione di sicurezza dell’impiego proposto.

Tutti gli additivi autorizzati devono inoltre essere conformi ai requisiti di purezza approvati, fissati in altre tre direttive (per ulteriori informazioni fare clic sui link).
Nuova normativa sugli additivi alimentari
Nel 2006 la Commissione europea ha pubblicato una proposta, non ancora adottata, relativa ad un nuovo regolamento sugli additivi alimentari unitamente a proposte di regolamenti sugli aromatizzanti alimentari e sugli enzimi alimentari.

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